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Un lavoratore su tre soffre di burnout: cosa possono fare i datori di lavoro per invertire questa tendenza?


Scritto da Peter Ayres, Alight Research and Advisory Center
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Qualche tempo fa, ho scritto un articolo sul burnout dei lavoratori e su come sia una delle problematiche della vita lavorativa attuale. Dopo la pubblicazione dell'Alight 2022 International Workforce and Wellbeing Mindset Study, possiamo quantificare quanto sia diffuso e grave il problema del burnout tra i dipendenti.

È stato rilevato che negli Stati Uniti e nell'Europa occidentale, il 73% dei dipendenti valuta i propri livelli di stress come "moderati" o "alti". L'impatto è peggiore in Germania, dove 8 lavoratori su 10 hanno riferito di sentirsi stressati, ansiosi o addirittura impauriti sul posto di lavoro.

Una percentuale significativa di persone intervistate tra tutti i paesi coinvolti nello studio ha dichiarato di sentirsi incapace di controllare il proprio stress. In Francia, quasi due terzi (73%) erano in difficoltà e negli Stati Uniti poco meno della metà (47%). Complessivamente, più di un dipendente su tre (34%) ha dichiarato di sperimentare almeno un sintomo di burnout.

Una percentuale significativa di persone intervistate tra tutti i paesi coinvolti nello studio ha dichiarato di sentirsi incapace di controllare il proprio stress. In Francia, quasi due terzi (73%) erano in difficoltà e negli Stati Uniti poco meno della metà (47%). Complessivamente, più di un dipendente su tre (34%) ha dichiarato di sperimentare almeno un sintomo di burnout.

Lo stress correlato al lavoro avviene quando le pressioni del lavoro diventano più di quanto i lavoratori possano sopportare. Può impattare sia fisicamente che mentalmente. Riconoscere i segni dello stress da lavoro e affrontarlo in maniera rapida potrà avere conseguenzemeno negative. Fonte BUPA.

È stato dimostrato che livelli incontrollati e sostenuti di stress ed esaurimento dei dipendenti si traducono in malattie mentali che debilitano e rovinano la vita e la carriera e le imprese. Nessuno è immune.

Solo un intervistato su tre (34%) dell'Alight Mindset Study ritiene che la propria azienda "si preoccupi del suo benessere". Nonostante l’esistenza di programmi appositi, solo il 23% ne ha usufruito negli ultimi 12 mesi.

È stato dimostrato che livelli incontrollati e sostenuti di stress ed esaurimento dei dipendenti si traducono in malattie mentali che debilitano e rovinano la vita e la carriera e le imprese. Nessuno è immune.

Solo un intervistato su tre (34%) dell'Alight Mindset Study ritiene che la propria azienda "si preoccupi del suo benessere". Nonostante l’esistenza di programmi appositi, solo il 23% ne ha usufruito negli ultimi 12 mesi.

Il 51% degli intervistati ha dichiarato di avere avuto difficoltà a dormire nel corso dell’ultimo anno. Ansia/attacchi di panico (29%), malattie o lesioni fisiche (21%), cattiva alimentazione (29%) e aumento dell'uso di tabacco o alcol (18%) sono stati altri impatti dello stress registrati.

In che modo i datori di lavoro possono aiutare i dipendenti nella gestione dello stress?

Lo scopo dell'Alight 2022 International Workforce and Wellbeing Mindset Study è dare una panoramica delle percezioni dei dipendenti degli Stati Uniti e dell'Europa occidentale evidenziando le aree sui cui si dovrebbero focalizzare i datori di lavoro.

L’obiettivo è aiutare le aziende a capire come valutare il benessere dei dipendenti e quindi migliorare e ottimizzare le esperienze lavorative complessive dei loro dipendenti. Con questa conoscenza, le aziende possono iniziare a mettere in atto programmi efficaci per il benessere dei dipendenti. Secondo i risultati dello studio, di coloro che hanno utilizzato strumenti di gestione dello stress, il 93% lo ha valutato efficace.

Oltre un terzo dei dipendenti vorrebbe che i datori di lavoro offrissero risorse per la salute mentale: programmi di educazione alla consapevolezza, app di mindfulness e linee o gruppi di assistenza per la salute mentale possono essere implementate con il minimo sforzo, poiché ci sono molte offerte disponibili.

 

Questo suggerisce che i programmi di gestione dello stress sponsorizzati dal datore di lavoro apportano valore se i dipendenti ne sono consapevoli e li utilizzano. La comunicazione chiara e frequente di queste offerte è parte fondamentale dei programmi di gestione del cambiamento per garantire la gestione dello stress dei dipendenti.

 

I dati indicano anche che i manager e il team delle Risorse Umane devono impegnarsi e sforzarsi ad aiutare i dipendenti a trovare modi per affrontare gli ostacoli. I check-in periodici devono essere inclusi nei programmi di gestione continua delle prestazioni (CPM).

I dati indicano anche che i manager e il team delle Risorse Umane devono impegnarsi e sforzarsi ad aiutare i dipendenti a trovare modi per affrontare gli ostacoli. I check-in periodici devono essere inclusi nei programmi di gestione continua delle prestazioni (CPM).

I programmi di gestione dello stress sono progettati per promuovere il benessere generale fornendo a datori di lavoro e dipendenti strumenti per prevenire e ridurre lo stress sul posto di lavoro.

La supervisione continua delle prestazioni consiste nel monitoraggio delle prestazioni di un dipendente tramite discussioni individuali e feedback frequenti da parte dei supervisori tramite i controlli periodici.

Perché la salute mentale e la gestione dello stress sono fondamentali per il benessere dei dipendenti?

L'analisi di regressione dei risultati del sondaggio mostra che la gestione del benessere mentale e dello stress sono i fattori principali del benessere generale dei dipendenti.

Il messaggio è chiaro: se un'organizzazione vuole una forza lavoro felice e produttiva, il benessere dei dipendenti dovrebbe essere al centro della gestione delle persone.

Ciò significa che non solo devono essere forniti programmi di supporto, ma è necessario che avvenga un cambiamento culturale per rendere i dipendenti e i dirigenti consapevoli dei rischi e delle azioni che devono essere intraprese.

Questo non è sempre un cambiamento semplice. La cultura aziendale può essere ben radicata e difficile da cambiare, ma è fondamentare che avvenga, come affrontato nel mio precedente blog sui rischi del burnout per i dipendenti.

Affinché possa fiorire una cultura di apertura e comprensione, è necessario creare una collaborazione tra dipendente e datore di lavoro. Vanno evidenziati e respinti i comportamenti che compromettono il benessere mentale.


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